Recensione La Città di Ottone di S. A. Chakraborty




Titolo: La Città di Ottone
Autore: S. A. Chakraborty
Casa editrice: Mondadori
Genere: Narrativa Fantasy
Data d'uscita: 16 Giugno 2020
Pagine: 528
Prezzo: €22.00


Buonasera Death Family!

Oggi sono qui per il review party de "La Città di Ottone" grazie a @eynyspaolinibooks @lalibreriadiyely @librimondadori @oscarvault.

La storia ci catapulta in Egitto e più precisamente nel XVIII secolo.
La protagonista è Nahri, una ragazza che non ha mai creduto davvero nella magia, anche se si vanta di poter leggere il destino attraverso le mani, afferma di essere un’abile guaritrice e di saper praticare l’antico rito della zar.
In realtà è una gran furfante: i suoi sono trucchetti per spillare soldi ai più ricchi ottomani, un modo per sbarcare il lunario in attesa di una vita migliore.
Ad un certo punto però farà la conoscenza di Dara, un jinn guerriero, che le farà cambiare le sue credenze.
Obbligata a scappare dal Cairo, accompagnata da Dara attraversa sabbie calde e soffiate dal vento che pullulano di creature di fuoco, fiumi in cui dormono i marid, città perdute un tempo maestose e montagne popolate di uccelli rapaci che non sono ciò che sembrano.
Oltretutto questo si ritroverà a Daevabad, l'incredibile città di ottone.
Lei non lo sospetta ancora, ma il suo destino è inseparabilmente legato a quello di Daevabad, una città in dove il sangue può essere temibile come la più forte magia.
Dietro le Porte delle sei tribù di jinn, vecchi rancori infuriano in profondità e attendono solo di poter emergere.
L’arrivo di Nahri in questo mondo rischia di far cominciare una guerra che era stata placata per diversi secoli.

Leggere questo libro è stato veramente soddisfacente, ho trovato l'ambientazione parecchio intrigante e l'autrice è seriamente brava a dettagliare il mondo da lei creato.
L'unico lato "negativo" che ho trovato è la confusione che crea l'avere tanti nomi diversi che si fatica a ricordare, ma fortunatamente a fine volume abbiamo un bellissimo glossario che ci viene in aiuto.
I protagonisti sono ben caratterizzati e di Nahri ho apprezzato la sua voglia di sapere e la grande tenacia.
Ali invece è una persona estremamente brillante e con un gran cuore, ha avuto una gran crescita nel corso del libro.
Dara invece non mi ha convinto molto poiché ha un brutto atteggiamento nei confronti di Nahri, minacciandola spesso a fare cose contro il suo volere.
Credo questo primo romanzo sia solo la base della piramide della storia che ci vuole raccontare l'autrice e vi consiglio veramente tanto di leggerlo perché io non vedo l'ora di continuare con i prossimi volumi.

Cosa ne dite di questo libro? Vi intriga? Ditemelo nei commenti.

Commenti

  1. Concordo sulla confusione creata coi nomi, ho detto la stessa cosa ahah per il resto, sono anch’io curiosa sulla continuazione :)

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    1. In effetti credo lo abbiano pensato in tanti non essendo nomi comuni a noi 😅

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